Titolo: Paper Princess (The Royals #1)
Autrice: Erin Watt
Casa Editrice: Sperling&Kupfer
Data di uscita: 30 maggio 2017
Prezzo: 14.90
Pagine: 320
Trama
A diciassette anni, Ella Harper ha già imparato a sbrigarsela da sola. Sempre in fuga, dalle difficoltà economiche e dagli uomini sbagliati di sua madre, si è districata tra mille lavori per riuscire a far quadrare i conti, studiare e costruirsi un futuro migliore. Finché, un giorno, nella sua vita compare un certo Callum Royal. Distinto ma deciso, nel suo costoso abito di sartoria, dice di essere il migliore amico del padre, che lei non ha mai conosciuto, nonché il suo tutore legale. In quanto tale, sarà lui d’ora in poi a sostenere le spese per il suo mantenimento e la sua istruzione, a patto che Ella accetti di vivere con lui e i suoi cinque figli. Ella sa che il sogno che Callum Royal sta cercando di venderle è sottile come carta. Ed è diffidente e furiosa. Ma ancora di più lo sono i fratelli Royal. Easton, Gideon, Sawyer, Sebastian e… Reed. Magnetici e pericolosi, non mancano di farla sentire un’intrusa: lei non appartiene, e non apparterrà mai, alla loro famiglia. E a nulla valgono i tentativi pacificatori di Callum. Ella però non è certo il tipo che si lascia intimorire, e le scintille a casa Royal non tardano ad arrivare. Soprattutto dopo un bacio rubato, che innescherà un’inarrestabile spirale di rabbia, gelosia e desiderio. Per non scottarsi, Ella dovrà imparare presto le regole del gioco…
Un patto che nasconde più di un segreto. Un sogno fragile come carta. Una passione che non darà tregua.Oh. Mio. Dio!!! Mai mi sarei aspettata di divorare un libro del genere in poche ore..eppure è esattamente quel che è successo. Ella Harper ha perso da poco la madre e a stento riesce a sopravvivere. All'età di 17 anni tutto desidera fuorché essere “assegnata” a qualche famiglia sconosciuta. Così con tanto di documenti falsi, fa la spogliarellista in un club per potersi permettere scuola, cibo e un posto nel quale stare.
Sono stata povera e ho avuto fame. Sono stata cresciuta da una spogliarellista. So come tirare un pugno, se è necessario. Ma ho solo diciassette anni. Qualche volta mi sento troppo giovane per la vita che ho vissuto. Qualche volta mi guardo attorno e penso: Io qui non c'entro nulla.Ma è esattamente qui che sono. Sono qui, e sono spezzata.
Tutto questo finché non compare un tale sulla quarantina, Callum Royal che afferma che il suo padre naturale (che non ha mai conosciuto) è morto e di essere il suo tutore legale. Chiederà ad Ella di andare a vivere con lui e i suoi 5 figli finché non sarà maggiorenne e potrà decidere cosa fare. Per convincerla offre lei un accordo (con tanto di mazzetta di soldi) che la aiuterà a iniziare una nuova vita nel caso in cui, una volta terminato il tempo prestabilito, non vorrà più rimanere in casa Royal.
So che non posso sostituire i tuoi genitori, ma sono qui per te, per aiutarti come avrebbero fatto loro. Avrai anche perso la tua famiglia, ma non sei più sola, Ella. Sei una Royal, ora.Così Ella si trasferisce.
E tutti noi veniamo scaraventati nel mondo Royal, un mondo fatto di etichette, di soprusi, violenze, dispetti, vendette e diffidenza. È un mondo del quale non ho apprezzato tutto, il surrealismo della storia ha fatto in modo che, come in altre storie, io non mi immedesimassi nella protagonista, mi ha fatto storcere il naso per più di una volta e ho amato Ella quanto amai un tempo Abby Abernathy (sarcasmo a go-go!). Scherzi a parte, Ella è una tipa all'apparenza tosta ma fondamentalmente fragile, che non sa esattamente cos'è l amore, avere una famiglia unita e non sa quanto possa essere difficile fidarsi di qualcuno. Ma si impegna, questo bisogna dargliene atto. Non si arrende e resiste ad atti di bullismo che farebbero impallidire il peggior teppistello del mondo. Poi c'è la ciurma di Royal: due gemelli che si scambiano le ragazze, Gideon che compare e riappare di tanto in tanto, Easton che a parte l'antipatia iniziale si è trasformato in quello che mi ha fatto sorridere di più. Ha mostrato un lato tenero che potrebbe essere tipico di un fratello nei confronti di una sorella.
«Non puoi andartene», mi sussurra, il suo fiato mi solletica il collo. «Non voglio che tu te ne vada.»Mi dà un bacio sulla spalla, ma non c’è niente di erotico nella sua azione, niente di romantico nel modo in cui la sua mano si serra sulle mie nocche.«Tu sei una di noi. Sei la cosa migliore che sia capitata a questa famiglia.»
E poi c'è Reed che fino alla fine (letteralmente) non si capisce che tipo di problema abbia. Anche quando sembra essersi ammorbidito, in realtà pare nascondere qualcosa e il suo carattere, a parte qualche piccolo episodio di dolcezza, mostra un bulletto che “governa” la scuole e detta delle leggi alle quali tutti devono attenersi (seriously???).
Reed si prende tutto e mi dà altrettanto in cambio. Ci perdiamo l’uno nelle braccia dell’altra, e le sue labbra sfiorano i punti dove si sente il battito del mio cuore, dietro l’orecchio e alla base della gola, mentre mi bacia come se non ne avesse mai abbastanza.È stata una lettura surreale con tanto di finale aperto che ti fa strappare i capelli e non vi nego che sarei tentata di procurarmi una copia in lingua solo per sapere che diavolo succede dopo. Bene, detto questo la recensione potrebbe essere finita...darei le mie stelline (vi lascio nel dubbio fino alla fine perché mi sento molto perfida dopo essere stata lasciata a bocca asciutta al termine del libro!) e urlerei al mondo se leggerlo o no.
Invece no.
Voglio farmi (e farvi) del male analizzando qualcosa che va oltre la semplice lettura di Paper Princess (contattero’ le autrici solo per obbligarle a dirmi il perché di questo titolo. Va davvero oltre ogni mia comprensione). Girovagando sui social e sui vari blog che seguo, mi sono soffermata sulle opinioni in merito, perché da inguaribile curiosa che sono, avevo bisogno di farmi un'idea di ciò che mi aspettava. Oppure di un motivo, uno solo, che mi spingesse a lasciar perdere questa lettura. Ho trovato un mondo diviso in due: una parte che se ne é innamorata follemente, l'altra che l'ha odiato a livelli esponenziali, forse anche in maniera esagerata. Adesso che anche io ho affrontato questo caso editoriale, mi sento di poter affermare di essere la Svizzera. Mi pongo in mezzo alla diatriba. A me Paper Princess non è dispiaciuto affatto, anzi. Ammetto che per quanto surreale sia stata come lettura, ho apprezzato la storia, i colpi di scena e la caratterizzazione dei personaggi. I Royal mi hanno fottuto il cervello. Probabilmente era quello che le autrici volevano. E ci sono riuscite. D’altro canto se penso che questa lettura possa finire in mano a dei ragazzini, beh, non mi fa impazzire di gioia. Cioè se un giorno mia figlia, magari da adolescente, mi dovesse chiedere un libro da leggere, ovviamente non le consiglierei questo. Non so come spiegarmi senza urtare la sensibilità di qualcuno o senza cadere in discorsi più profondi di quanto in realtà vorrei, ma ci proverò. Paper Princess, seppure in maniera leggera, ci viene presentata infatti come una lettura d evasione, da portare sotto l ombrellone insomma (e credo che in quanto tale andrebbe letta), affronta dei temi importanti e delicati che nemmeno se ne rende conto, a cominciare dal bullismo. Davvero siamo sicuri che un ragazza che apre il suo armadietto e vede ricadere spazzatura non diventi qualcosa di normale e divertente da fare? Davvero crediamo che una ragazza portata in auto verso casa venga invece lasciata a qualche km di distanza da essa in piena notte, sia qualcosa che dei giovani debbano leggere? Non sono mai stata una moralista né una perbenista, però da mamma mi chiedo, vorrei che mia figlia leggesse queste cose? La risposta è assolutamente NO. Non è questione di sfiducia nelle nuove generazioni, semplicemente bisogna pensare restando al passo coi tempi. E oggi come oggi un libro può essere un esempio da seguire, può incarnare una guida o assolvere ad un modello di comportamento..perché infierire su dei giovani con letture che potrebbero influenzare negativamente le loro vite? E le etichette? Se hai la decapottabile e frequenti le persone giuste sei ok e puoi entrare a far parte delle persone “che contano”, se non le hai vieni etichettato come spazzatura...raramente mi capita di prolungarmi su temi importanti, specialmente se si tratta di letture d evasione...infondo il nostro blog nasce per condividere, con chi come noi ha la passione dei libri, le nostre letture e i nostri pensieri. Però a volte è giusto farlo. A volte diventa necessario prendere la parola ed esprimere un pensiero che sia di riflessione anche per altre persone.
Io ho amato Paper Princess, l'ho amato come una ragazza che ha la maturità di percepirne la finzione e il suo mero scopo che è esclusivamente di evasione e intrattenimento. Questa crociata partita contro il libro è stata intrapresa esclusivamente perchè la lettura è stata indirizzata anche alla fascia sbagliata. Tutto qua. Detto questo mi voglio avviare in maniera leggera alla conclusione di questa recensione urlando a gran voce: Evviva Paper Princess! Evviva i Royal!
Ora resto in attesa di Paper Prince...nel frattempo un calorosissimo abbraccio dalla vostra, sempre,
Nessun commento:
Posta un commento