Buonasera
amici carissimi!!! Ma no tranquilli, non avete delle allucinazioni! A parlarvi
è la vostra –ormai data per dispersa- Cassandra! Mi associo al mea culpa di
Tessa circa l’assenza dal blog…ma esattamente come lei ha spiegato tra impegni
e “pulci in arrivo” (sappi Tessa, che tutto il mondo ora sa che chiami la tua
futura nipotina PULCE!) è stato un po’ difficoltoso trovare il tempo di
dedicarci alla lettura. Ma veniamo a noi, e lasciatemi rimediare con la
recensione di un nuovo libro: “Il tuo meraviglioso silenzio” di Katja Millay.
Titolo: Il tuo meraviglioso
silenzio
Titolo
originale:
The sea of tranquility
Autore: Katja Millay
Data di
uscita:
2 settembre 2014
Editore: Mondadori
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 420
Trama
Le sue dita non possono più correre sul
pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una
promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita
perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo
unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh
non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto
impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla
compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che
lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né
speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e
dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per
superare il passato e rinascere davvero.
Chi mi
conosce (in questo caso dovrei dire “chi
si ricorda di me e delle mie recensioni”) sa che quando leggo un libro deve
scoccare una scintilla. Un po’ come per ogni aspetto della vita se scocca la
scintilla è fatta. Se non scocca, non scocca. Ahimè, nonostante le mille e una
recensioni positive, io sarò quella a cui “il tuo meraviglioso silenzio” non ha
fatto colpito per niente. E non voglio essere cattiva dicendo che ho impiegato
all’incirca una vita per leggerlo nella speranza che mi spuntasse un
superpotere per il quale lo avrei finito in 5 minuti o, che so io, accorciasse
il libro in modo da farmi arrivare intatta all’ultima pagina. No, non voglio
essere così cattiva perché in fin dei conti non è stato uno dei peggiori libri
che abbia letto, ma nemmeno uno che mi abbia fatto innamorare di sé e dei suoi
personaggi. Più volte ho valutato l’ipotesi di abbandonare la lettura, ma poi
ho deciso che non potevo farlo, perché magari in qualche modo avrebbe potuto
prendermi strada facendo. E alla fine ci sono arrivata amici miei, ma tirando
davvero un sospiro di sollievo.
Nastya è
una ragazza diciassettenne, ex pianista, che si è da poco trasferita a casa
della zia. Segni particolari: non parla. Nel senso che proprio non apre bocca
per parlare con nessuno da circa due anni. Ovviamente lo capirebbe anche un
bambino che alla base di questa decisione di non parlare c’è un trauma che la
ragazza ha subìto e che l’ha portata a chiudersi in sé stessa e ad alzare
barriere col mondo esterno (il che lasciatemelo dire è un peccato visto che è
molto simpatica la tipa!). Ci appare come una ragazza fredda, a cui non importa
di essere etichettata come una poco di buono, che si nasconde dietro un trucco
pesante e un abbigliamento rigorosamente nero e volgare. E non parla. Parla
solo quando si trova sotto la doccia, certa di non essere ascoltata da nessuno,
e parla tanto giusto per non dimenticare davvero come si fa. E scrive anche,
quaderni su quaderni che nasconde sotto un materasso nei quali racconta sempre
e allo stesso modo ciò che ricorda di quel giorno che le ha rovinato la vita.
Allontanatasi dalla sua famiglia e dal luogo nel quale è vissuta (e anche morta
direi), spera che nella nuova scuola tutti conoscano quella che è adesso e non
sappiano chi è stata fino a due anni prima. Premetto che a me lo stile della scrittrice
è piaciuto molto, il modo di farci entrare nella testa di Nastya, di far
percepire il suo dolore, la sua rabbia, è sicuramente il motivo principale per
il quale non mi sento di bocciare questo libro. E’ la storia che non mi ha
convinto in toto. Specialmente all’inizio l’ho trovata lenta, davvero troppo
per i miei gusti. Tutto si risolleva quando all’orizzonte compare Josh, altro
bel tipo complicato! Un ragazzo colpito da troppe perdite che lo hanno reso indifferente
al resto del mondo e che ha come unica valvola di sfogo l’hobby della
falegnameria. E sarà proprio quest’hobby ad avvicinare Nastya e Josh. Due anime
segnate nel profondo che si trovano in un mondo tutto loro. Ma ahimè, anche questo
punto che avrebbe potuto risollevare le sorti del libro non è riuscito a
compensare quei “nei” che non me l’hanno fatto amare.
“Il tuo
meraviglioso silenzio” è una storia drammatica, profonda, per alcuni versi cruda
che impressiona il lettore; è una storia che riguarda le seconde opportunità,
altro aspetto che ho apprezzato perché a tutti piace pensare che una seconda
chance non vada negata a nessuno. Oddio, qua mi viene per forza da dire che
risulta anche un’arma a doppio taglio…perché alcune situazioni sono talmente
malate, talmente “sporche” che non la meriterebbero. Ed ecco che il finale che
avrebbe potuto portare una qualche soddisfazione, una sorta di rivalsa di
Nastya, risulta invece a mio modesto parere poco credibile. Non potendo e
volendo ovviamente svelarvi niente di più, vi consiglio di dargli “un’opportunità”
e leggerlo…perché magari a voi darà più di quel che ha dato a me!
Un
abbraccio dalla vostra Cassandra
…(e pulce!)
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