domenica 2 febbraio 2014

Abbiamo letto “Ti aspettavo” di J. Lynn

Buona domenica carissimi lettori, ho gli occhi ancora gonfissimi per l’intera notte passata a leggere Ti aspettavo di J. Lynn ( aka Jennifer Armentrout) ma ve lo assicuro: ne è valsa la pena!

Titolo: Ti aspettavo

Titolo originale: Wait for you  (Serie Wait for you #1)

Autore: J. Lynn (Jennifer Armentrout)

Data di uscita: 16 gennaio 2014

Editore: Nord

Prezzo: 16,40 €

Pagine: 398


Trama
L’università è la sua via di fuga. Per troppi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l’esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, e adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e – magari – riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l’attenzione dell’unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro…
Cameron Hamilton è il sogno proibito delle studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo scompare e lei sente risvegliarsi quella parte di sé che pensava di aver perduto per sempre.
Però, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno d’aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o lo «sbaglio» che la trascinerà a fondo?
Lo tirai verso di me e gli posai un bacio leggero sulle labbra.
- Grazie - Sorrise. – Per cosa? –
- Per avermi aspettato -.
Dalle 4 di stanotte ho la testa avvolta in una nuvoletta di cuoricini in stile cartone animato…la vicinanza di San Valentino e la mia indole romantica hanno trovato terreno fertile su una storia come questa. Non avevo ancora letto niente della Armentrout (anche se rimedierò a tale sacrilegio perché Tessa mi ha costretto consigliato di acquistare Obsidian e Onyx) ma questo approccio con l’autrice ha lasciato il segno credetemi! Ho amato ogni singola parola di Ti aspettavo, ho amato il modo in cui J.Lynn (o Armentrout, non so quale usare dei due :D ) affronta tematiche importanti, come descrive le scene fino a fartele vivere per davvero, l’ironia dei dialoghi e soprattutto scoprire i pensieri più nascosti di Avery, il modo in cui nonostante pensasse una cosa, un istante dopo affermasse tutt’altro. L’ho trovato davvero realistico. E mi è piaciuto.
La storia inizia con il primo giorno di college della 19enne Avery Morgansten, una ragazza con il terrore puro di arrivare in ritardo alla sua prima lezione di astronomia, non per il ritardo in sé, quanto per il fatto che entrando in ritardo avrebbe attirato l’attenzione su di sé ed è una cosa che ha sempre voluto evitare. Ma proprio mentre corre in direzione della classe avviene l’incontro/scontro con il più bel ragazzo del campus Cameron Hamilton (consentitemi il sospirone *ahhhh*). Da quel momento tra i due inizierà una sorta di “amicizia” provocatoria nella quale il bel Cam non farà che chiedere ad Avery di uscire insieme ricevendo un rifiuto dopo l’altro. Ora, non stupitevi se il motivo del rifiuti riguarderà un trauma subito dalla ragazza 5 anni prima, perché il genere new adult è a questo che ci ha abituato, tematiche delicate che “muovono” le fila di una storia già di per sé complicata. Non ho mai fatto mistero del fatto che amo questo genere perché ti angoscia, ti fa sorridere, ti fa piangere, ti fa emozionare, però quando libri come questo sono scritti con una tale maestria da non voler più smettere di leggere, beh, è semplicemente una cosa fantastica.

Avery ha dovuto sopportare davvero una situazione difficile per una ragazzina della sua età, e quando oltre a questo ti ritrovi sola, con una famiglia che preferisce preservare le apparenze piuttosto che lottare per il benessere di una figlia che ha vissuto qualcosa di tragico, ti rendi conto che qualcosa davvero non va. La decisione di tagliare i ponti con la vecchia vita e fare in modo di essere felice è solo una chimera per Avery, perché i chilometri di distanza, le nuove amicizie (che tra l’altro mi hanno fatto sorridere tantissimo, a partire da Jacob e Brittany, ma anche lo stesso amico di Cameron Ollie!), il nuovo college, nulla hanno potuto col bisogno di cambiamento che l’avevano spinta a prendere tale decisione. Avery capisce che non basta cambiare vita e allontanarsi da casa per superare il passato, serve solo a scappare e questo riesce finalmente a capirlo grazie alla presenza costante di Cam nella sua vita.
Era bellissimo da far girare la testa. Alto almeno venti centimetri più di me, spalle larghe e fianchi stretti, aveva un corpo atletico, come quello di un nuotatore. I capelli neri gli ricadevano in morbide onde, sfiorando le sopracciglia. Gli zigomi pronunciati e le labbra carnose ed espressive completavano il pacchetto. E con quegli occhi color zaffiro, santo cielo....
E che dire di lui? Sarebbe riduttivo dire che è la persona che tutti vorremmo incontrare nella vita. Riduttivo perché Cameron è molto più di questo: divertente, ovviamente bello come il sole tatuato sul suo petto, con la fossetta sulla guancia sinistra che compare quando sorride in modo sghembo, con la battuta sempre pronta che mi ha strappato numerose risate, protettivo e geloso quanto basta per suscitare emozioni incontrollate. E poi scusate…chi non amerebbe un tipo che ha una tartaruga di nome Raffaello che porta in giro con uno spago fingendo sia un guinzaglio?! Una tartaruga avete capito?! Chi non amerebbe un tipo che ogni domenica mattina viene a casa a prepararti la colazione (aiuta ovviamente il fatto che il caso abbia voluto abitassero sullo stesso pianerottolo, l’uno di fronte all’altro)? Chi non amerebbe un tipo che prepara dei biscotti?!
Cam parve perplesso. «Non si tratta di compassione, Avery. Sto solo dicendo che sembravi sperduta, lunedì, e ho pensato sarebbe stata una buona idea lavorare in coppia.» Si fermò e socchiuse gli occhi. «Non mi credi? Forse è stato il biscotto? Beh, ieri sera non hai voluto assaggiare i miei biscotti e sinceramente stamattina mi sarei mangiato anche l'altro, ma ti ho vista così stanca e triste che ho creduto ne avessi più bisogno di me.»Non capivo se stava scherzando. Nei suoi occhi c'è una scintilla divertita.«E poi sei carina», aggiunse. Battei le palpebre. «Cosa?»L'espressione perplessa gli era svanita dal viso mentre apriva la porta per lasciarmi uscire in corridoio. «Non dirmi che non sai di essere carina. Altrimenti perderò la fede nell'umanità. E tu non vuoi essere responsabile di una cosa del genere.»
E potrei seriamente continuare ad oltranza perché questa storia d’amore nata così lentamente, ricca di conversazioni spiritose e sarcastiche ma anche dolcissime fino a cariare i denti e far salire i livelli di glicemia alle stelle, mi ha davvero fatto sognare.
- Voglio stare con te -.
- Ecco la seconda cosa su cui siamo d’accordo stamattina -.
- Anche tu vuoi stare con me? -
- Voglio stare con te fin dalla prima volta che mi hai detto no. Aspettavo solo che tu cambiassi idea -.
Il mio giudizio non può che essere altissimo come avrete capito…se non l’avete fatto leggetelo amici miei, leggetelo perché vi prenderà un pezzo di cuore e non ve lo ridarà più. Ed è una sensazione bellissima, credetemi.

Un abbraccio da Cassandra
…e dai cuoricini che sfarfallano nell’aria

Nessun commento:

Posta un commento