sabato 23 novembre 2013

Abbiamo letto “Tienimi con te” di Jessica Sorensen

Ho finito di leggere “Tienimi con te” di Jessica Sorensen (secondo capitolo della Secret Trilogy) da circa dieci minuti e ho deciso che è il momento perfetto per farvi sapere cosa ne penso!

 Titolo: Tienimi con te

Titolo originale: The Forever of Ella and Micha (Trilogy #2)

Autore: Jessica Sorensen

Data di uscita: 24 ottobre 2013

Editore: Newton Compton

Prezzo: 9,90 €

Pagine: 288


Trama
Ella e Micha hanno affrontato il dolore, la perdita, la disperazione. E hanno finalmente conosciuto l’amore. Quando sono insieme, tutto sembra possibile, ma ora a dividerli ci sono migliaia di chilometri. Ella è tornata a scuola, alla vita “normale” che ha saputo costruirsi, e cerca di non pensare ai dolorosi segreti del passato e alla struggente nostalgia per Micha. Lui le manca da morire, ma Ella sa che, se lo ama davvero, deve dargli la possibilità di inseguire i propri sogni.
Micha trascorre le giornate in viaggio con la sua band, ma stare lontano da Ella è più difficile di quanto immaginasse. Il suo cuore e il suo corpo chiedono di starle accanto, sempre. Micha però sa che non sarebbe giusto chiederle di lasciare il college.
I pochi momenti che i due ragazzi passano insieme sono intensi e carichi di passione. Ma non sono sufficienti a saziare il bisogno che hanno l’uno dell’altra. E come se non bastasse, una nuova tragedia minaccia di sconvolgere il loro già fragile mondo, dividendoli per sempre…
“Sarò sempre con te, per tutto il tempo. Nei momenti difficili e in quelli senza speranza, nell’amore e nel dubbio”.
Avevamo già conosciuto i protagonisti nel primo libro della Secret Trilogy, ovvero Non lasciarmi andare, e devo dire che seppure non in cima alla lista dei miei libri preferiti, era stata comunque una lettura piacevole e che avevo portato con me sotto l’ombrellone questa estate. Ahimè, questo secondo libro non ha né deluso né superato le mie aspettative. Per intenderci, non che sia un brutto libro, l’ho letto tutto d’un fiato in tre giorni per via della scrittura scorrevole, ma era più una corsa alla ricerca dell’emozione che una lettura dettata dal desiderio di sapere.
La storia riprende proprio da dove era finito il primo libro: Ella ritorna all'università mentre Micha persegue il suo sogno di diventare un affermato musicista andando in tournee con la sua band ed entrambi dovranno fare i conti con la lontananza proprio nel momento in cui si erano appena ritrovati. Fondamentalmente non c’è una grande evoluzione in questo libro, nessun colpo di scena, nessun picco di emozioni, niente che ti faccia desiderare che qualcosa vada in maniera diversa di come effettivamente sta andando. I personaggi hanno secondo me perso un po’ del pathos che avevano avuto nel primo libro, sono sempre sulla stessa lunghezza d’onda, il che mi ha fatto storcere il naso perché non è detto che un libro debba avere una storia avvincente o debba essere costellato di colpi di scena, può anche avere una caratterizzazione dei personaggi che te lo fa amare…sarà forse che ero già partita prevenuta ma non è scoccato il colpo di fulmine con questo libro!
Se un libro ti fa sognare è un fatto positivo.
Se un libro ti fa commuovere è un fatto positivo.
Se un libro ti fa arrabbiare è un fatto positivo.
Qualsiasi cosa, nel bene e nel male, purché scateni un’emozione.
Questo libro mi ha lasciato abbastanza indifferente….e questo non è positivo. E’ solo il mio modesto parere ovviamente, e il mondo è bello perché è vario, però a malincuore non mi ha lasciato nessun sapore, nemmeno il tanto sospirato lieto fine è riuscito a farmi cambiare idea. Ella nella sua fragilità, nel suo essere allo stesso tempo determinata a superare ciò che era accaduto su quel ponte quella notte, ha avuto un atteggiamento altalenante che francamente non ho ben capito, un attimo voleva qualcosa, mezzo secondo dopo ne voleva un’altra. Okay che nella realtà a volte succede che una persona sia indecisa o faccia scelte frettolose e sbagliate, ma il suo personaggio non era coerente. O comunque non in questo secondo libro. Unico aspetto positivo del suo personaggio è che seppure spesso contraddittoria e confusa, cerca di ritrovare se stessa e lo fa per potersi garantire un futuro migliore senza le paure che la attanagliano da sempre. E poi parliamo di Micha, il ragazzaccio musicista tutto tatuaggi, ciuffo ribelle e occhi turchesi, in Non lasciarmi andare mi aveva sicuramente lasciato con un sorriso sulle labbra, mi aveva catturato con i suoi modi di essere, il suo fare “menefreghista”…e qui? Nulla, qualche atteggiamento anche per lui contraddittorio, un momento era a mille e un momento era a meno uno, ma d’altra parte ha dimostrato di essere in grado di lottare per ciò che ama, di fare il possibile per avere il “per sempre” con la sua Ella May. Ho quasi amato di più Lila e Ethan, seppur qui siano personaggi secondari, con i loro sguardi fugaci, le conversazioni fatte a nostra insaputa, sperando di poterne venire a conoscenza nell’ultimo libro della trilogia a loro dedicato!
Ora così sembra che ne stia decretando la morte, come accadeva ai tempi delle lotte tra gladiatori col pollice rivolto in giù, e forse in parte è vero però consiglio comunque la lettura se avete già letto il primo, e ovviamente siete liberi di dirmi la vostra specialmente se non siete d’accordo con me! Intanto vi lascio con una citazione del libro che mi è piaciuta molto (per cui vedete che non sono così negativa come può sembrare?!?).
Lei sospira con aria grave. «Ella, quando realizzerai che voi due siete fatti l'uno per l'altra? Chiunque vi guardi se ne accorge e vi invidia, perché quel tipo di amore non dovrebbe neanche esistere».Mi asciugo un po' d'acqua dal viso. «Ma di che amore parli?»«Di quell'amore che ti possiede». Si alza in piedi e si dà un'occhiata rapida allo specchio, poi si passa le dita tra i capelli bagnati. «Di quell'amore per cui conosci tutto dell'altro. Quell'amore che riuscirebbe a farcela anche in mezzo all'inferno».

Un abbraccio, Cassandra

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